lunedì 22 agosto 2011

Ligabue: un bicchiere di talento in un mare di presunzione. Si, ma...dov'è il talento?


Recentemente qualcuno ha affermato che Luciano Ligabue è "un bicchiere di talento in un mare di presunzione".
Premetto che a mio avviso l'uscita è stata un pò infelice, non tanto per il contenuto, ma più che altro perchè è stata come un fulmine a ciel sereno...non una risposta a qualche tipo di provocazione, ma semplicemente l'esternazione - gratuita - di un parere personale da parte di un altro artista.
Tengo a precisare che, a mio modesto parere, da ciò si intende come l'artista che ha proferito tale frase cominci ad avere seri problemi con la connessione dei suoi neuroni, conseguenza, ritengo, di anni di 'vita spericolata', ma tant'è...ormai quel che è detto è detto e più che interrogarsi sul perchè di tale esternazione, sorge spontanea una domanda: ma dove l'ha trovato il bicchere di talento???
Se volessimo proprio soppesare la valenza artistica del 'Bruce Springsteen italiano' (come qualcuno si azzardò a definirlo...povero Boss! Bruce, perdonali!) ritengo che possa essere si e no contenuto in un mezzo cucchiaino da caffè, altro che bicchiere!
Quanto poi al mare di presunzione bisogna specificare quale mare: lo Ionio? mmm...no, troppo piccolo. L'Adriatico? neanche. Forse il Mediterraneo? mah...io direi più un oceano che un mare! Forse l'Atlantico può rendere bene l'idea! Quindi io riformulerei l'esternazione di cui sopra in questa maniera: "Un CUCCHIAINO di talento in un OCEANO di presunzione"!
E dire che io, nel lontano 1990, quando ascoltai per la prima volta Balliamo sul mondo dissi tra me e me: "Questo diventerà un grande"! Che bello poi ascoltare l'anno dopo Libera nos a malo e Urlando contro il cielo! La mia prima impressione veniva piacevolmente confermata! Con i successivi due album poi il Luciano si conferma come una delle realtà più interessanti del panorama italiano. Certo non si gridava al miracolo, ma la musica era ruspante e si ascoltava anche con piacere.
Ecco però che qualcosa comincia ad andare storto: il dio denaro bussa alla porta e Ligabue apre! Nel 1995 sforna Buon compleanno Elvis e da lì succede l'irreparabile: quello che era un semplice ed umile uomo di provincia, da sempre abituato a sudare e faticare per guadagnarsi il pane dapprima con mestieri anche umili (e questo gli fa senz'altro onore) e poi esternando tutta la sua passione per la musica, diventa un saccente presuntuoso, fermamente convinto di essere l'incarnazione del dio del rock italiano!
Liga ha un'intuizione geniale e dice tra sè e sè: "Il pubblico mi adora per queste canzoni...allora vuol dire che devo fare sempre la stessa canzone! Non c'è bisogno di rinnovarsi"! Detto, fatto! Da quell'anno è tutto un precipizio: sforna album che non si ricordano se non per il titolo, ma i fans lo adorano! Il Lucianone sforna altri album di inediti e live, raccolte e tutto quanto può fare contento il fan ingordo e con i paraocchi...il tutto suonando sempre la stessa canzone, sempre i soliti 3 accordi (massimo 4, altrimenti i musicisti si stancano!) in modo che le sue canzoni possano essere comodamente inserite nel temutissimo Canzoniere, ricettacolo di canzonette corredate di accordi per allegre serate passate sulla spiaggia a pomiciare! E dire che comunque avrebbe anche dei validi musicisti, in grado, certamente, di proporre qualcosa di più articolato.
Ormai quando sento che Ligabue ha fatto uscire un 'nuovo' singolo divampano i sudori freddi: il solito lento strappamutande con i soliti 3 accordi e il testo differente (almeno quello!)? La solita canzone strofa-ritornello-strofa-ritornello-intermezzo-ritornello? No dai, mi dico, vedrai che stavolta ha fatto qualcosa di diverso! Purtroppo i miei timori non vengono mai smentiti e puntualmente mi ritrovo a cambiare stazione della radio.
La mia considerazione è questa: quando un artista - o presunto tale - ha trovato la formula del successo deve avere il coraggio di rinnovarsi, inventare sempre cose nuove. In molti ci hanno provato: alcuni ci sono riusciti (vedi i Radiohead, per esempio...) altri no, ma pazienza, bisogna osare. 
E' troppo facile proporre sempre la stessa formula, caro Liga: ad esclusione dei tuoi fans ormai ciechi, chi capisce veramente di musica se ne potrebbe accorgere che lo stai prendendo in giro!

1 commento:

  1. Penso sempre che """artisti""" come Vasco e Ligabue potrebbero esistere solo in Italia, dove il pubblico vuole sempre e solo la rassicurante minestra riscaldata: voglio dire, in ogni paese del mondo ci saranno artisti popolari che riempiono gli stadi, però che miseria, negli USA c'è il Boss, e noi qui abbiamo Liga, il confronto è devastante.

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