martedì 27 settembre 2011

I R.E.M. si sono sciolti...ma perchè i Negramaro continuano a suonare???



Ebbene sì, anche i R.E.M. ci hanno abbandonato.
Mi dispiace dare questa notizia, anche perchè, seppur non facenti parte della mia personale top 3 musicale, i R.E.M. hanno comunque contribuito a segnare la mia adolescenza e plasmare la mia identità sonora: ancora vivo è il ricordo di un loro concerto cui assistetti entusiasta a Bologna nel 1998 (con gli Afterhours come supporters), dopo l'uscita di quel piccolo capolavoro di album che rispondeva al nome di Up!
I R.E.M. hanno segnato la scena musicale mondiale degli ultimi 30 anni e arrivati ad un certo punto della loro carriera hanno sentito il bisogno di chiudere quel felice capitolo musicale che li ha visti tra i protagonisti indiscussi del rock contemporaneo...un rock spesso malinconico e introspettivo, con influenze country, blues...insomma una grande perdita, non c'è che dire.


Certo, anche loro nell'ultimo decennio hanno vissuto la loro parabola discendente con album non certo perfetti, ma questo per un gruppo musicale è anche 'fisiologico': non tutte le ciambelle riescono col buco.
C'è poi da aggiungere, a onor di cronaca, che è spesso capitato di assistere a 'scioglimenti' eccellenti, seguiti poi da magiche 'ricomposizioni' dopo alcuni anni, per cui accettiamo la decisione di Michael Stipe & soci con la speranza di un possibile ripensamento.
C'è un detto che dice: "Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno"...mai come in questo caso frase fu più azzeccata, ma il problema a questo punto è un altro: i R.E.M. hanno terminato il loro viaggio musicale...ma perchè non si sciolgono anche i Negramaro e i Modà???
A pensarci bene, però, quella dello scioglimento di un gruppo può essere un arma a doppio taglio: se può essere un piacere ascoltare un album solista di un Michael Stipe o di un Peter Gabriel dopo lo scioglimento dei rispettivi gruppi, non oso pensare a cosa potrebbe succedere se da un gruppo come i Negramaro uscissero 4 o 5 album solisti dei vari componenti!!
Penso che a quel punto...penserei seriamente a trasferirmi su Marte!

mercoledì 31 agosto 2011

Black Sabbath o la De Filippi? Black Sabbath tutta la vita!



Ultimamente si sente vociferare in rete di una possibile reunion dei Black Sabbath. Se non conoscete i Black Sabbath allora è meglio che abbandoniate subito questo sito e vi aggiornate magari sulla nuova edizione di X-Factor e su DJ Francesco! Stiamo parlando di uno dei gruppi che ha fatto la storia del rock!
Quella delle reunion di gruppi storici è ormai diventata quasi una moda: potrei citare decine e decine di band che si sono sciolte per i più disparati motivi, ivi comprese "insanabili" incazzature tra membri del gruppo, poi magicamente risanatesi magari per la difficoltà degli stessi a pagare le bollette a fine mese!
C'è da dire che questo fenomeno, spesso accolto con estremo entusiasmo dai fans - e a volte anche da me (vedi il presunto riappacificamento tra Pelù e Renzulli) - è lo specchio dei tempi, sintomo dell'aridità del deserto musicale che stiamo attraversando ormai da quasi un paio di decenni. Mancando quindi valide propose alternative, il pubblico acclama a gran voce le vecchie glorie del rock e dintorni.
I Black Sabbath non fanno eccezione. Questi brontosauri del rock sembrano essere seriamente intenzionati a ricomporre la loro line-up originaria: il mitico Toni Iommi alla chitarra, Geezer Butler al basso, Bill Ward alla batteria e alla voce - udite udite - nientepopodimenochè mister Ozzy Osbourne! Ad oggi, a dire il vero, la voce della presunta reunion non è stata ancora confermata nè smentita, anche se quest'alone di mistero che permea la notizia lascerebbe pensare che sia vera.

Si potrà dire forse che questi vecchietti ormai ultrasessantenni risultino un pò ridicoli nel loro intento di riproporre musica metal, data la loro veneranda età e che oggi Ozzy sembra più la caricatura di Pino Scotto che il luciferino frontman che azzannava i pipistrelli a morsi durante i suoi concerti! L'abbiamo anche miseramente 'ammirato' fra le mura domestiche nella sit-com The Osbournes in compagnia di moglie e figli...questo per dire che i dubbi sulla qualità artistica del materiale musicale che andranno a produrre sono molti.
Come però già accennato in precedenza, viviamo in un periodo lontanissimo anni luce dagli anni 70, 80 e 90, anni floridi in cui ogni giorno venivano fuori gruppi (e singoli) validissimi. Basti pensare che il 90% delle realtà musicalmente più valide sono ancora oggi gruppi di 20, 30 e anche 40 anni fa!
La produzione di oggi cos'è? Sculettanti peripatetiche che ballano attorniate da oliati ballerini mettendo in mostra l'addominale scolpito...'fenomeni' costruiti a tavolino dalla De Filippi di turno...tutta robaccia che con la musica vera non ha proprio nulla a che fare!
Beh, signori, se l'alternativa ai Black Sabbath è ascoltare Lady Gaga, i Modà o Luca Dirisio...allora mi tengo stretto nonno Ozzy!
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giovedì 25 agosto 2011

Quando un film diventa opera d'arte: 2001 Odissea nello spazio


2001 - Odissea nello spazio non è un film.
O per lo meno non lo è nell'accezione più comune del termine: 2001 - Odissea nello spazio è un'opera d'arte, e, come tale, un'esperienza sensoriale.
Come spesso mi accade, discutendo di cinema con amici e conoscenti e di questo film in particolare, mi sono trovato spesso ad ascoltare frasi di questo tenore: "Che film noioso...non parlano mai!" oppure "Ho visto i primi 15 minuti e poi sono caduto in catalessi!". Inutile dire che al sentire proferire certe frasi il dialogo si è inevitabilmente interrotto!

Signori, qui si scavalca il concetto di film.
Chi cerca una pellicola con una storia da seguire, con una trama avvincente, con dialoghi appassionanti è meglio che rivolga la propria attenzione altrove. In quest'opera d'arte ciò che importa non è la trama - che pure c'è -, tanto meno i dialoghi, rarefatti fino all'inverosimile.
E' vero, se guardiamo in superficie qualcuno potrebbe anche rischiare di annoiarsi: qui i silenzi hanno più peso delle parole, il ritmo è piuttosto lento...
Chi però scaverà a fondo troverà un film che è filosofia allo stato puro, si perderà nell'infinito assieme all'equipaggio della Discovery in missione verso il pianeta Giove, accompagnati dalla splendida colonna sonora e dai valzer di Strauss, apprezzerà la ricostruzione certosina delle architetture spaziali e soprattutto rimarrà a bocca aperta durante la mezz'ora finale, a mio avviso uno dei punti più alti (se non il più alto) della cinematografia di tutti i tempi: impossibile rimanere indifferenti mentre il protagonista attraversa quello che potremmo considerare un varco spazio-temporale per poi essere proiettati in un'anacronistica, surreale, inquietante ambientazione domestica.


Inutile poi cercare di dare una spiegazione logica al film: il finale criptico apre molti più interrogativi di quanti ne possa risolvere. Tutto è lasciato alla libera interpretazione dello spettatore: è il confronto tra l'uomo e Dio, tra l'io e l'infinito, il senso della vita, è l'evoluzione dell'uomo, il controllo della tecnologia...2001 - Odissea nello spazio è tutto questo...e molto di più!


Come rimaniamo estasiati e senza parole di fronte alla Pietà di Michelangelo, interrogandoci su come mani umane abbiano potuto plasmare una tale perfezione, così accade con l'opera di Kubrik: la sua proverbiale maniacalità gli fa concepire un'opera irraggiungibile, connubio perfetto di pensiero e immagine, vera traduzione visiva del concetto filosofico.

VOTO: 10/10

lunedì 22 agosto 2011

Ligabue: un bicchiere di talento in un mare di presunzione. Si, ma...dov'è il talento?


Recentemente qualcuno ha affermato che Luciano Ligabue è "un bicchiere di talento in un mare di presunzione".
Premetto che a mio avviso l'uscita è stata un pò infelice, non tanto per il contenuto, ma più che altro perchè è stata come un fulmine a ciel sereno...non una risposta a qualche tipo di provocazione, ma semplicemente l'esternazione - gratuita - di un parere personale da parte di un altro artista.
Tengo a precisare che, a mio modesto parere, da ciò si intende come l'artista che ha proferito tale frase cominci ad avere seri problemi con la connessione dei suoi neuroni, conseguenza, ritengo, di anni di 'vita spericolata', ma tant'è...ormai quel che è detto è detto e più che interrogarsi sul perchè di tale esternazione, sorge spontanea una domanda: ma dove l'ha trovato il bicchere di talento???
Se volessimo proprio soppesare la valenza artistica del 'Bruce Springsteen italiano' (come qualcuno si azzardò a definirlo...povero Boss! Bruce, perdonali!) ritengo che possa essere si e no contenuto in un mezzo cucchiaino da caffè, altro che bicchiere!
Quanto poi al mare di presunzione bisogna specificare quale mare: lo Ionio? mmm...no, troppo piccolo. L'Adriatico? neanche. Forse il Mediterraneo? mah...io direi più un oceano che un mare! Forse l'Atlantico può rendere bene l'idea! Quindi io riformulerei l'esternazione di cui sopra in questa maniera: "Un CUCCHIAINO di talento in un OCEANO di presunzione"!
E dire che io, nel lontano 1990, quando ascoltai per la prima volta Balliamo sul mondo dissi tra me e me: "Questo diventerà un grande"! Che bello poi ascoltare l'anno dopo Libera nos a malo e Urlando contro il cielo! La mia prima impressione veniva piacevolmente confermata! Con i successivi due album poi il Luciano si conferma come una delle realtà più interessanti del panorama italiano. Certo non si gridava al miracolo, ma la musica era ruspante e si ascoltava anche con piacere.
Ecco però che qualcosa comincia ad andare storto: il dio denaro bussa alla porta e Ligabue apre! Nel 1995 sforna Buon compleanno Elvis e da lì succede l'irreparabile: quello che era un semplice ed umile uomo di provincia, da sempre abituato a sudare e faticare per guadagnarsi il pane dapprima con mestieri anche umili (e questo gli fa senz'altro onore) e poi esternando tutta la sua passione per la musica, diventa un saccente presuntuoso, fermamente convinto di essere l'incarnazione del dio del rock italiano!
Liga ha un'intuizione geniale e dice tra sè e sè: "Il pubblico mi adora per queste canzoni...allora vuol dire che devo fare sempre la stessa canzone! Non c'è bisogno di rinnovarsi"! Detto, fatto! Da quell'anno è tutto un precipizio: sforna album che non si ricordano se non per il titolo, ma i fans lo adorano! Il Lucianone sforna altri album di inediti e live, raccolte e tutto quanto può fare contento il fan ingordo e con i paraocchi...il tutto suonando sempre la stessa canzone, sempre i soliti 3 accordi (massimo 4, altrimenti i musicisti si stancano!) in modo che le sue canzoni possano essere comodamente inserite nel temutissimo Canzoniere, ricettacolo di canzonette corredate di accordi per allegre serate passate sulla spiaggia a pomiciare! E dire che comunque avrebbe anche dei validi musicisti, in grado, certamente, di proporre qualcosa di più articolato.
Ormai quando sento che Ligabue ha fatto uscire un 'nuovo' singolo divampano i sudori freddi: il solito lento strappamutande con i soliti 3 accordi e il testo differente (almeno quello!)? La solita canzone strofa-ritornello-strofa-ritornello-intermezzo-ritornello? No dai, mi dico, vedrai che stavolta ha fatto qualcosa di diverso! Purtroppo i miei timori non vengono mai smentiti e puntualmente mi ritrovo a cambiare stazione della radio.
La mia considerazione è questa: quando un artista - o presunto tale - ha trovato la formula del successo deve avere il coraggio di rinnovarsi, inventare sempre cose nuove. In molti ci hanno provato: alcuni ci sono riusciti (vedi i Radiohead, per esempio...) altri no, ma pazienza, bisogna osare. 
E' troppo facile proporre sempre la stessa formula, caro Liga: ad esclusione dei tuoi fans ormai ciechi, chi capisce veramente di musica se ne potrebbe accorgere che lo stai prendendo in giro!

domenica 21 agosto 2011

BENVENUTI!

Ciao a tutti e benvenuti nel mio blog!
La passione per un certo tipo di musica e di cinema mi ha spinto a creare questo spazio aperto in cui commentare, recensire, scambiare opinioni su tutto ciò che ruota attorno a questi due mondi così affascinanti, ma - ahimè - pieni anche di parecchia spazzatura.
Capiterà spesso che vi imbattiate, infatti, in commenti scomodi e feroci proprio su questa 'spazzatura', ma io sono fatto così: spero sempre, utopisticamente, che un giorno le nostre radio e i nostri maxischermi possano trasmettere solo ciò che veramente ha un valore.